Anno 2000 - Numero 4 (novembre)
GIUBILEO - TEMPO DI RINNOVAMENTO
L'anno giubilare che stiamo vivendo è un momento di grazia
speciale non solo per la Chiesa ma per tutta l'umanità. Esso è
per eccellenza un tempo di rinnovamento, a cui
tutte le genti sono chiamate.
La comunità non vuole perdere questa opportunità, questa chance
che la Chiesa le offre ed è proprio per questo che l'inizio del
nuovo anno comunitario 2000-2001 ha coinciso con un week-end di
preghiera (2-3 settembre) presso il Santuario del Monte La Verna,
in un luogo particolarmente caro a S. Francesco d'Assisi,
"uomo fatto preghiera", che proprio lì ricevette le
Sacre Stimmate nel giorno dell'Esaltazione della S. Croce, il 14
settembre 1224.
Il week-end di La Verna ci introduceva alla festa liturgica
dell'Esaltazione della S. Croce che abbiamo potuto vivere con un
certa intensità e fervore spirituale nella nostra parrocchia.
Dal 29 settembre al 1° ottobre il XVII Convegno comunitario
rappresentava un'altra pietra miliare del nostro cammino verso
Dio. Protesi a conoscere il suo progetto, siamo chiamati ad
interpretarne i segni che appaiono nella nostra vita, personale e
comunitaria, e a raccoglierci per capire come rispondere alla sua
chiamata.
"Ascoltate dunque ciò che dice il Signore"
(Michea 6,1):
"Praticare la giustizia, amare la pietà, camminare
umilmente con il tuo Dio" (Michea 6,8) è stata la
proposta del Signore per noi.
In sintesi, eravamo chiamati a fare ciò che fece lo stesso
Francesco che "...da quell'ora smise di adorare sé
stesso" (Fonti francescane 1403).
Dinanzi a Gesù Eucaristia, ogni giovedì sera alle ore 21,
potremo innalzare al Signore la nostra anima e chiedergli di
farci conoscere la strada da percorrere affinché anche noi
possiamo diventare uomini e donne "fatti preghiera".
WEEK-END DI PREGHIERA A LA VERNA
S. Francesco riceve le stimmate (Pala lignea sec. XV-Fiesole, Convento di S.Francesco)
Il nuovo anno comunitario 2000-2001, iniziava con il
pellegrinaggio presso il Santuario della Verna, luogo in cui San
Francesco ricevette le stimmate di Gesù Crocifisso il 14
settembre 1224, due anni prima della sua morte, avvenuta tra il 3
ed il 4 ottobre 1226.
La mattina del 2 settembre siamo partiti alla volta del
Santuario, situato nel cuore dell' Appenino tosco-emiliano fra le
sorgenti del Tevere e dell'Arno posto a 1128 metri sopra il
livello del mare.
Il viaggio durava circa 4 ore, e ci conduceva in un sorridente
paesino, Chiusi della Verna, distante solo 3 km. dal Santuario;
è lì che abbiamo alloggiato, presso la casa "Villa delle
Rose" tenuta dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de
Paoli. La generosa accoglienza delle suore ci introduceva in
un'oasi di pace e serenità
Dopo il pranzo, un breve momento di pausa per sistemare i
bagagli, e poi subito immersi nel clima di preghiera, terminata
la quale la catechesi del francescano Fra' Gildo, ci introduceva
nel cuore del convegno.
Il tema della catechesi era "La preghiera in San
Francesco". Frà Gildo ci ha narrato l'esperienza spirituale
del Santo che durante la sua vita cominciò dapprima a rivolgere
al Signore numerose richieste di preghiera poi, proseguendo nel
suo cammino di conversione, si trovò a concedere sempre meno
spazio alle sue richieste personali, fino al punto di dover
chiedere più nulla, se non quello di presentarsi e offrirsi a
Dio come altare.
Un biografo ha sottolineato un particolare interessante, San
Francesco non pregava, ma tutto ciò che traspariva da lui era
sempre preghiera.
Il Santo si riconosceva una nullità davanti a Dio e per questo
chiedeva incessantemente al Signore la sapienza per aderire
pienamente alla sua volontà, e la piena obbedienza ai suoi
comandamenti. Invocava inoltre lo Spirito Santo, come primaria
necessità, al fine di ottenere una fede vera, autentica per
potersi staccare dalla mentalità di questo mondo. Il suo cammino
interiore, lo conduceva a staccarsi dalle cose, dalle persone,
dai luoghi, per poter unire la sua umanità a quella di Cristo;
ed è a Lui, che un giorno, nel giorno del Signore, fu affidata
la missione di ricostruire la sua Chiesa.
E' in questo luogo di La Verna, che San Francesco, prima di
morire, su richiesta incessante di frate Leone, suo compagno e
confessore spirituale, scrisse di suo pugno, già stimmatizzato,
le famose 32 lodi di Dio Altissimo, custodite
oggi nel Sacro Convento di Assisi. Il Santo rivolgeva la sua
preghiera, oltre che alla SS. Trinità, alla Vergine Maria,
sottolineandone il grande ruolo di Madre del Figlio che
il Padre ha mandato per opera dello Spirito Santo.
La catechesi ci offriva inoltre una riflessione sul Padre
Nostro, e culminava con la spiegazione di ciò che per
il Santo significasse "perfetta letizia".
La giornata del sabato terminava con la Celebrazione Eucaristica
seguita da una preghiera di intercessione per i bisogni della
Chiesa e della nostra comunità.
I fratelli della Comunità in cammino mentre recitano il S. Rosario all'ingresso del Santuario della Verna
L'itinerario del giorno seguente ci portava a visitare il
Santuario della Verna in cui abbiamo vissuto momenti di altissima
intensità spirituale.
Il luogo del Santuario è immerso in una bellissima foresta fitta
di alberi molto alti. Per prepararci al meglio sotto il profilo
spirituale, abbiamo varcato la soglia del Santuario recitando il
S. Rosario. E' lì che ci ha accolti un francescano del convento,
Fra' Leopoldino, uomo pieno di zelo per la casa di Dio e per il
Santo. Egli ci ha guidato ed illustrato i luoghi e gli eventi
più significativi dell'ultima parte della vita terrena di San
Francesco.
Siamo entrati nella piazzola, denominata il Quadrante
dove si affaccia la bellissima Basilica con il
campanile, costruita tra i sec. XV e XVI.
La Basilica è anche uno dei tanti luoghi religiosi dove è
possibile ottenere l'indulgenza giubilare, secondo le intenzioni
del Santo Padre.
Da qui siamo scesi per mezzo di una stretta e ripida scalinata,
alla Cappella della Maddalena, dove il Santo ebbe vari
incontri con Gesù Crocifisso.
Successivamente siamo giunti in uno dei luoghi più suggestivi
del Santuario, cioè Sasso spicco. Vi è presente un
masso imponente che sporge per vari metri sopra un'altra robusta
roccia. Sembra staccato e si regge solo per il contrappeso della
parte che non si vede. Sotto di esso una rudimentale croce di
legno a ricordo delle meditazioni del Santo sulla Passione.
Siamo entrati poi in un anfratto buio, lì ai nostri occhi è
apparsa la nuda roccia su cui riposava il Santo.
Abbiamo visitato la Cappella di San Bonaventura e da lì
siamo giunti a quella delle Stimmate. In quel luogo Francesco,
durante una visione, davanti agli occhi attoniti di Frà Leone
ricevette le Stimmate. Tale episodio
viene raffigurato meravigliosamente in un affresco posto dinanzi
l'altare. Sullo sfondo domina un'imponente opera in ceramica
dell'artista Della Robbia, raffigurante la Crocifissione.
Ci siamo soffermati in altri luoghi stupendi, abbiamo toccato con
mano la roccia che un giorno divenne molle come cera per
accogliere il Santo che cercava di sfuggire all'ira del nemico
che voleva precipitarlo nel burrone.
La visita terminava con la S. Messa concelebrata dal nostro caro
Don Francesco e sull'altare accanto a lui e ai nostri cuori, il
nostro fratello diacono Raffaele Speranza.
Foto di gruppo della Comunità sulla piazzola del Quadrante del Santuario della Verna
Di questo pellegrinaggio conserveremo sempre un carissimo
ricordo, frutto di un'esperienza spirituale di grandissima
intensità, da custodire gelosamente nel tempo. Con l'occasione
vogliamo ringraziare nuovamente e benedire la generosa
ospitalità delle Suore Fra' Gildo per la sua catechesi, Fra'
Leopoldino per averci immersi nello spirito del luogo visitato,
Don Francesco Zambon e i fratelli della comunità per la
disponibilità e generosità di cuore e soprattutto vogliamo
lodare Te o "ALTISSIMO ONNIPOTENTE, BUON SIGNORE, A
TE LA LODE, LA GLORIA, L'ONORE ED OGNI BENEDIZIONE... LODATE E
BENEDITE IL MIO SIGNORE E RINGRAZIATELO E SERVITELO CON GRANDE
UMILTA".
Uno dei momenti dello
svolgimento del rito dell'Impegno di Alleanza durante il XVII
Convegno Comunitario
Si è svolto a Marina di Ardea dal 29 settembre al 1° ottobre
il XVII Convegno della Comunità N.S. di Czestochowa. Il tema è
stato tratto dalla parola del profeta Michea al Cap. 6 versetto
1: "Ascoltate dunque ciò che dice il Signore".
Ed è proprio lo spirito di ascolto che è stato chiesto al
Signore il venerdì sera per prepararci alle giornate successive.
La parola del Signore ci è stata offerta e spezzata da alcuni
fratelli esterni, tutti responsabili di comunità di alleanza.
Il Convegno è iniziato venerdì con qualche difficoltà dovuta
al maltempo. La pioggia battente di quei giorni ci ricordava
un'altra parola profetica: "...vi aprirò le cateratte
del cielo e... riverserò su di voi benedizioni sovrabbondanti"
(Malachia 3,10).
I fratelli che sono giunti per primi nella Casa S. Rita tenuta
dalle Figlie della Carità di S. Vincenzo dé Paoli hanno potuto
notare un segno profetico. Nella sala riunioni c'era un leggìo
con una grande Bibbia, aperta proprio, sul libro del profeta
Michea!
La serata, com'è consuetudine da ormai diversi anni, e la
nottata, sono state trascorse in adorazione, dapprima comunitaria
e poi secondo turni prestabiliti.
Il sabato è stato una giornata intensa sotto il profilo della
preghiera e della catechesi. Silvano Mecozzi, anziano della
Fraternità l'Amore di Dio di Roma, teneva una relazione su
Michea 6,8: "Praticare la giustizia" e
ribadiva con forza che oggi c'è nel mondo un grande desiderio di
giustizia. Praticare la giustizia significa fare la volontà di
Dio, altrimenti ognuno di noi conosce e pratica la propria
giustizia. Dio viene a mettere dei paletti alla nostra giustizia,
questi sono le leggi divine, in particolar modo le Sacre
Scritture ed il Magistero della Chiesa.
Nel pomeriggio Maria Masucci coordinatrice della Comunità Amen
teneva una catechesi dal tema "Amare la pietà" e
portava la nostra attenzione su due immagini da lei avute in
preghiera durante la preparazione della catechesi:
Durante la Celebrazione Eucaristica serale presieduta da Don
Francesco Zambon, la comunità rinnovava l'Atto di affidamento al
Cuore Immacolato di Maria e l'Impegno di Alleanza.
La giornata di sabato si chiudeva con la serata di fraternità.
Si ripercorreva in chiave umoristica la storia di Tobia e Sara.
Anche i bambini della comunità avevano modo di esibirsi in
alcune scenette.
La domenica vedeva la presenza di Tarcisio Mezzetti, coordinatore
RnS della Regione Umbria e membro anziano fondatore della
Comunità Magnificat.
Tarcisio che era stato chiamato a svolgere il tema "Camminare
umilmente con il tuo Dio" tratto sempre da Michea 6,8,
sentiva il bisogno di spaziare e di donarci alcune preziose
definizioni sull'alleanza, questo era frutto della sua preghiera
per noi e della sua profonda esperienza di vita comunitaria.
Egli ci richiamava con forza a soffermare la nostra attenzione
sulla generosità di cuore, caratteristica essenziale della vita
comunitaria. Attraverso essa possiamo imparare a sopportarci
vicendevolmente, a portare i pesi gli uni degli altri, accettando
il fratello così com'è, possiamo quindi intraprendere il
cammino dell'amore, lo stesso che ci porterà, mediante la Grazia
di Dio, in Paradiso.
Il XVII Convegno comunitario si chiudeva con questa speranza
nuova. La parola del Signore donataci nei momenti di preghiera e
nelle catechesi sui temi svolti rappresentavano per noi il
progetto di vita comunitaria per l'anno pastorale 2000-2001.
La comunità ritornando da Marina di Ardea si ritrovava subito in
parrocchia per la Celebrazione Eucaristica serale riunita intorno
al proprio Vescovo di Settore Mons. Cesare Nosiglia che
inaugurava la settimana della missione popolare dei seminaristi
provenienti dal Seminario Maggiore diocesano.
Sembravamo veramente quei discepoli del Signore, Pietro, Giacomo
e Giovanni, scesi dal monte Tabor ancora attoniti essendo stati
testimoni della Trasfigurazione del Signore. La discesa dal Tabor
ci porta in missione con una certezza nel cuore "io sono
con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo"
(Matteo 28,20).