Anno 2001 - Numeri 2/3 (giugno)
LA COMUNITÀ VIVE I TEMPI LITURGICI - Tempo di Quaresima e Tempo Pasquale
La Comunità, piccola porzione del popolo di Dio che è la
Chiesa, vive i tempi che l'Anno liturgico ci offre, nella
consapevolezza che ciò corrisponde a percorrere un itinerario:
è l'itinerario della storia della salvezza, è l'itinerario
della storia dell'uomo, di ogni uomo.
Da questo prendere coscienza che la Chiesa che è Madre si occupa
della crescita di tutti i suoi figli, nasce la nostra risposta
all'invito che ella ci offre.
Ecco quindi il tempo di Quaresima, un tempo memorabile di
conversione e di rinnovamento spirituale, un tempo in cui la
misericordia del Signore ci ha condotti per mano.
La preghiera di guarigione interiore, il sacramento della
riconciliazione, un segno concreto di carità fraterna qual'è il
rito della lavanda dei piedi, il perdono reciproco scambiato
intensamente come forte momento atto a superare gli ostacoli e a
ristabilire la comunione fraterna. Sono state queste le varie
tappe celebrate in comunità in preparazione alla festa più
importante dell'Anno liturgico: la Santa Pasqua.
Il tempo pasquale ha visto la comunità ritirarsi nel cenacolo
con Maria in attesa della Pentecoste.
"Fate quello che egli vi dirà" - è stato il tema
della Convocazione di Rimini - solo così facendo potremo
percorrere le strade che ci portano alla santità, quelle strade
percorse da Lorena D'Alessandro, maturate nelle piscine di
Lourdes e concretizzatesi l'8 settembre 1980 (natività di Maria)
con la stesura del suo prezioso testamento, lasciatoci in
eredità.
Quelle strade percorse da San Francesco d'Assisi, che ci ricorda
di essere semplici ed umili.
Testimonianze luminose e splendide che ci hanno fatto uscire dal
cenacolo per gridare al mondo il nostro "Alleluja!
Gesù è il Signore!".
IL PERDONO NELLA VITA COMUNITARIA
In occasione della Quaresima, che proietta il
cammino della Chiesa verso la Pasqua di Resurrezione di Nostro
Signore Gesù Cristo, nel corso dell'anno 2001, la nostra
comunità, anch'essa porzione del popolo di Dio, ha voluto
intraprendere tale cammino di conversione attraverso tre tappe
significative atte a maturare e rafforzare la propria crescita
spirituale.
La prima di queste tappe, che segnava il punto di partenza del
nostro cammino, è avvenuta sabato 3 marzo, attraverso una
profonda preghiera di guarigione interiore, guidata da Don
Gilberto Calle, assistito da un suo fratello connazionale, che lo
ha accompagnato durante il momento di guarigione. Tale preghiera
veniva condotta attraverso la bellissima formula di preghiera di
guarigione interiore di Padre Emiliano Tardif (si veda il sito
Internet della Comunità alla pagina 'Le preghiere').
Padre Gilberto si è fatto usare magnificamente dal Signore
soprattutto per il suo dono di intercessione umile ma profondo,
ed attraverso il suo volto sempre dolce e rassicurante sembrava
comunicarci l'amore di Dio. Don Gilberto è un sacerdote
colombiano, molto stimato dai fratelli della comunità,
soprattutto per le numerose e generose attività di assistenza e
recupero dei bambini disagiati del suo paese. In Colombia ha
anche fondato una casa di preghiera che dona pace e numerosi
benefici spirituali ai fratelli che soffrono nel corpo e nello
spirito. Terminata la preghiera la comunità innalzava lodi e
benedizioni alla potente mano di Dio che compie ancora
meraviglie.
La seconda tappa del nostro cammino prevedeva una Liturgia
Penitenziale svoltasi il sabato successivo, ovvero il 10 marzo.
Essa veniva guidata dal Parroco ed Assistente spirituale della
comunità. Don Francesco Zambon, coadiuvato dai suoi confratelli
monaci benedettini-silvestrini. In questo contesto abbiamo potuto
sperimentare la grande misericordia che Dio ha per ognuno di noi
e sperimentare quindi il Suo amore di Padre attraverso il perdono
offertoci dal Sacramento della Riconciliazione.
La terza, nonché ultima tappa, riguardante il rito della lavanda
dei piedi, vedeva la comunità portarsi per una intera giornata
di ritiro presso l'Istituto Salesiano "Gerini" di Via
Tiburtina. Il rito della lavanda dei piedi viene raccontato solo
dall'evangelista Giovanni, gli altri tre invece trattano solo
dell'istituzione dell'Eucaristia. Questo momento chiudeva il
nostro il nostro cammino di conversione quaresimale iniziato con
l'imposizione delle ceneri e terminato con la lavanda dei piedi.
Era come un viaggio che partiva dalla testa e terminava fino ai
piedi.
La giornata del 18 marzo veniva introdotta da un
forte momento di preghiera e catechesi tenuta dal fratello del
pastorale nonché membro del Comitato Regionale, Antonio Batti.
L'uomo deve ricevere delle indicazioni su come e dove indirizzare
il suo amore ed il suo servizio. Ci dobbiamo lasciar guidare da
Gesù che ci dice di intraprendere il cammino di conversione
secondo il suo esempio (Gesù viene condotto nel deserto dallo
Spirito per essere tentato). Il pomeriggio ci vedeva raccolti
intorno alla figura di una carissima sorella in Cristo, Suor
Gemma della Comunità delle Beatitudini che rispondeva
generosamente al nostro invito.
Ci guidava prima attraverso la catechesi e successivamente
attraverso la preghiera, verso un camino di accoglienza del
fratello. Man mano che la preghiera entrava in noi arrivavamo a
sperimentare il perdono reciproco ottenuto non con i nostri
limiti o paure ma con l'amore grande di Gesù che veniva a
pregare il Padre dentro di noi.
La gioia del perdono ricevuto e scambiato faceva di quel momento
un anticipo della Pasqua di Risurrezione. Suor Gemma spiegava nei
particolari il rito della lavanda facendoci partecipi dei
sentimenti stessi di Cristo
Gesù si inginocchia, depone le vesti e lava i piedi di chi lo
ama e di chi lo tradirà. Depone le vesti lasciando solo la
tunica in segno di voler allontanare in quel momento ogni
giudizio, ogni condanna, ogni forma di superficialità nei
confronti dei fratelli, dei quali nessuno di noi conosce la
storia personale. Questo gesto invitava ciascun membro della
comunità ad un forte momento di revisione di vita per poter
riprendere speditamente il cammino e trovarsi pronto per il
passaggio del Risorto. Ciascuno di noi è una parte del popolo di
Dio, membro vivo del suo corpo. Siamo quel popolo per il quale
Cristo ha dato il suo Sangue prezioso, consapevoli di questa
missione: "Vivendo secondo la verità nella carità,
cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo,
Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso,
mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia
propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da
edificare sé stesso nella carità" (Ef. 4,15-16).
RIMINI 2001 -
XXIV Convocazione Nazionale
dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento
nello Spirito Santo
La comunità N.S. di Czestochowa ha partecipato
anche quest'anno all'ormai consueto raduno che ha visto la
partecipazione di trentamila aderenti in rappresentanza del
movimento diffuso su tutto il territorio nazionale con oltre 1700
gruppi e comunità e 250.000 persone.
La convocazione, dal tema tratto da Giovanni 2,5, "Fate
quello che Gesù vi dirà" si è svolta presso l'Ente
Fiera di Rimini nei giorni dal 28 aprile al 1° maggio 2001.
Bisogna ripartire da Cristo, ci è stato più volte detto,
ripetendo l'invito del Santo Padre nella lettera al termine del
Giubileo. Ciò è possibile riscoprendo soprattutto LA
FORZA DELLA PREGHIERA e l'impegno nella NUOVA
EVANGELIZZAZIONE, per incendiare il mondo col il fuoco
della Pentecoste.
Primo piano del palco alla Fiera
A Rimini abbiamo ritrovato un nostro
"vecchio" e caro amico: Padre Natale Merelli che dal
1985 al 1988 ha guidato tre nostri convegni comunitari.
Durante la convocazione sono stati presentati tre progetti
concreti del RnS rivolti ai Vescovi italiani:
Foto di gruppo in Fiera
Da segnalare che durante la convocazione si è
tenuto un meeting parallelo per mille bambini e ragazzi, con
canti, giochi, preghiera e vita comunitaria.
Il convegno è stato per tutti noi un forte momento di comunione,
per sentire l'amore dei fratelli e sentirci in sintonia con la
Chiesa.
Nel suo messaggio augurale il Santo Padre invocava lo Spirito
Santo perché rinnovi i prodigi della Pentecoste, riempia i cuori
col fuoco del suo amore e trasformi tutti noi in coraggiosi e
gioiosi annunciatori del Vangelo di Gesù Cristo.
Foto di gruppo sulla spiaggia dell'albergo
LORENA - La santità è possibile
Stendardo dell'Associazione Amici di Lorena
Venerdì 25 maggio 2001 è stato un giorno
importante. Qualcuno ricorderà questo giorno come la festa di
San Filippo Neri. Qualcun altro lo ricorderà come il giorno in
cui nacque Francesco Forgione, meglio conosciuto come Padre Pio
da Pietrelcina. Ma visto che parliamo di santi e beati, ecco una
ricorrenza speciale per una nostra sorella, Lorena D'Alessandro,
morta venti anni fa a soli 16 anni, lasciando a tutti una grande
testimonianza di fede e di accettazione della sofferenza. Proprio
in questo giorno è iniziato ufficialmente dinanzi a Madre Chiesa
il processo di beatificazione.
Sala della Conciliazione - Il Card. Vicario Ruini apre la causa di beatificazione di Lorena
Un pullman è stato organizzato dalla parrocchia
ed insieme a tanti altri fratelli abbiamo potuto raggiungere la
Sala della Conciliazione del Vicariato dove alla presenza del
Cardinal Vicario S.E. Mons. Camillo Ruini si celebrava l'apertura
della causa di beatificazione della nostra amata sorella.
E' inutile dire che l'emozione è stata fortissima e le prime
parole che ci venivano alla mente erano "ha innalzato gli
umili". Sì, quello che poteva sembrare un sogno, una meta
irraggiungibile, se Dio lo vorrà si potrà concretizzare in una
grande testimonianza che come ha esortato il Cardinale, deve
uscire dai confini della parrocchia per estendersi all'intera
diocesi, anzi alla Chiesa intera.
Il Cardinale ha avuto parole molto belle per Lorena e ci ha
incoraggiato a continuare con grande speranza il cammino
intrapreso soprattutto perché la testimonianza di Lorena è
importante per i giovani di oggi. Lorena con la sua breve vita
vuole oggi gridare ai giovani ed al mondo intero che la santità
è possibile, soprattutto se sapremo fare della nostra vita una
vita d'amore.
Grazie Lorena per il tuo chiaro e luminoso esempio, intercedi per
tutti noi che siamo ancora pellegrini sulla terra, perché
possiamo raggiungere quelle mete celesti che hanno
contraddistinto la tua vita.
Sala della Conciliazione - Fra i partecipanti la madre, il fratello e la sorella di Lorena
FORZA VENITE GENTE - Frate Francesco
Nell'anno del Signore 1981 si verificano tre
momenti segnati dalla grazia e dalla misericordia del Signore.
Un'immagine di insieme di Forza Venite Gente
Per celebrare quindi il suo ventennale, ed in
occasione della Festa Patronale Parrocchiale, la comunità è
stata lieta di rappresentare nuovamente la commedia musicale
Forza Venite Gente e di questo ringrazia il parroco ed il
comitato festeggiamenti che gliene hanno dato l'opportunità.
Il musical presenta alcuni momenti della vita del Santo ed in
particolare il rapporto con la vita, la morte, la natura, la
gente.
La figura di Pietro di Bernardone, padre di Francesco, diventa
ben presto un punto focale dello spettacolo, incarnando in modo
estremamente attuale il conflitto padri - figli: con lui prende
vita la storia di un padre, del suo tormento interiore e della
sua disperazione nel vedere un figlio che, secondo lui,
impazzisce.
Altro personaggio chiave è la "Cenciosa" del paese,
attraverso la quale, tra la sua pazzia alternata ad una sorta di
saggezza coscienziosa, si riesce ad intravedere la bontà genuina
del popolo.
Come tutti i padri autoritari, Bernardone cerca in ogni modo di
riportare Francesco alla ragione, con le sue suppliche e con la
durezza. Un padre molto umano, troppo per avere un figlio
santo...
Francesco, i frati, gli alberi e Sorella Provvidenza
Un uomo che pur sbagliando, fa ciò che crede sia
meglio per il figlio, non riuscendo a comprendere come qualcuno
possa basare la propria esistenza sull'amore disinteressato...
Soprattutto se quel qualcuno è il figlio per il quale, come ogni
padre, aveva fatto grandi progetti, e che con il suo
comportamento bizzarro, non solo delude le sue speranze ma lo
mette a disagio di fronte al paese.
Infatti "Come fa un padre ad immaginarsi che il figlio
diventerà santo, e che le sue mattie non sono di
disperazione...".
Insieme a Bernardone animano la storia e la scena l'amica Chiara,
la Povertà, la Provvidenza, il Lupo di Gubbio, la Luna, il Sole,
l'Angelo, la Morte, gli Alberi, gli Uccelli e tanti altri
personaggi ancora che, fra canti e balli, fantasiose allegorie e
colori, accompagnano simbolicamente il percorso alla riscoperta
di uno dei personaggi più affascinanti di tutti i tempi:
Francesco.
E' chiedendo quindi la sua intercessione che la comunità ha
voluto rappresentare Forza Venite Gente augurando, non solo ai
convenuti, un nuovo e sempre attuale momento di gioia, unito a
sentimenti, pensieri, emozioni pieni di freschezza e semplicità.
Chiara e le suore
Il simbolo dello SHEMÀ ISRAEL