Anno 2001 - Numeri 2/3 (giugno)


  1. LA COMUNITÀ VIVE I TEMPI LITURGICI - Tempo di Quaresima e Tempo Pasquale
  2. IL PERDONO NELLA VITA COMUNITARIA
  3. RIMINI 2001 - XXIV Convocazione Nazionale del RnS
  4. LORENA - La santità è possibile
  5. FORZA VENITE GENTE - Frate Francesco

LA COMUNITÀ VIVE I TEMPI LITURGICI - Tempo di Quaresima e Tempo Pasquale

La Comunità, piccola porzione del popolo di Dio che è la Chiesa, vive i tempi che l'Anno liturgico ci offre, nella consapevolezza che ciò corrisponde a percorrere un itinerario: è l'itinerario della storia della salvezza, è l'itinerario della storia dell'uomo, di ogni uomo.
Da questo prendere coscienza che la Chiesa che è Madre si occupa della crescita di tutti i suoi figli, nasce la nostra risposta all'invito che ella ci offre.
Ecco quindi il tempo di Quaresima, un tempo memorabile di conversione e di rinnovamento spirituale, un tempo in cui la misericordia del Signore ci ha condotti per mano.
La preghiera di guarigione interiore, il sacramento della riconciliazione, un segno concreto di carità fraterna qual'è il rito della lavanda dei piedi, il perdono reciproco scambiato intensamente come forte momento atto a superare gli ostacoli e a ristabilire la comunione fraterna. Sono state queste le varie tappe celebrate in comunità in preparazione alla festa più importante dell'Anno liturgico: la Santa Pasqua.
Il tempo pasquale ha visto la comunità ritirarsi nel cenacolo con Maria in attesa della Pentecoste.
"Fate quello che egli vi dirà" - è stato il tema della Convocazione di Rimini - solo così facendo potremo percorrere le strade che ci portano alla santità, quelle strade percorse da Lorena D'Alessandro, maturate nelle piscine di Lourdes e concretizzatesi l'8 settembre 1980 (natività di Maria) con la stesura del suo prezioso testamento, lasciatoci in eredità.
Quelle strade percorse da San Francesco d'Assisi, che ci ricorda di essere semplici ed umili.
Testimonianze luminose e splendide che ci hanno fatto uscire dal cenacolo per gridare al mondo il nostro "Alleluja! Gesù è il Signore!".

 

IL PERDONO NELLA VITA COMUNITARIA

In occasione della Quaresima, che proietta il cammino della Chiesa verso la Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo, nel corso dell'anno 2001, la nostra comunità, anch'essa porzione del popolo di Dio, ha voluto intraprendere tale cammino di conversione attraverso tre tappe significative atte a maturare e rafforzare la propria crescita spirituale.
La prima di queste tappe, che segnava il punto di partenza del nostro cammino, è avvenuta sabato 3 marzo, attraverso una profonda preghiera di guarigione interiore, guidata da Don Gilberto Calle, assistito da un suo fratello connazionale, che lo ha accompagnato durante il momento di guarigione. Tale preghiera veniva condotta attraverso la bellissima formula di preghiera di guarigione interiore di Padre Emiliano Tardif (si veda il sito Internet della Comunità alla pagina 'Le preghiere'). Padre Gilberto si è fatto usare magnificamente dal Signore soprattutto per il suo dono di intercessione umile ma profondo, ed attraverso il suo volto sempre dolce e rassicurante sembrava comunicarci l'amore di Dio. Don Gilberto è un sacerdote colombiano, molto stimato dai fratelli della comunità, soprattutto per le numerose e generose attività di assistenza e recupero dei bambini disagiati del suo paese. In Colombia ha anche fondato una casa di preghiera che dona pace e numerosi benefici spirituali ai fratelli che soffrono nel corpo e nello spirito. Terminata la preghiera la comunità innalzava lodi e benedizioni alla potente mano di Dio che compie ancora meraviglie.
La seconda tappa del nostro cammino prevedeva una Liturgia Penitenziale svoltasi il sabato successivo, ovvero il 10 marzo. Essa veniva guidata dal Parroco ed Assistente spirituale della comunità. Don Francesco Zambon, coadiuvato dai suoi confratelli monaci benedettini-silvestrini. In questo contesto abbiamo potuto sperimentare la grande misericordia che Dio ha per ognuno di noi e sperimentare quindi il Suo amore di Padre attraverso il perdono offertoci dal Sacramento della Riconciliazione.
La terza, nonché ultima tappa, riguardante il rito della lavanda dei piedi, vedeva la comunità portarsi per una intera giornata di ritiro presso l'Istituto Salesiano "Gerini" di Via Tiburtina. Il rito della lavanda dei piedi viene raccontato solo dall'evangelista Giovanni, gli altri tre invece trattano solo dell'istituzione dell'Eucaristia. Questo momento chiudeva il nostro il nostro cammino di conversione quaresimale iniziato con l'imposizione delle ceneri e terminato con la lavanda dei piedi.
Era come un viaggio che partiva dalla testa e terminava fino ai piedi.
La giornata del 18 marzo veniva introdotta da un forte momento di preghiera e catechesi tenuta dal fratello del pastorale nonché membro del Comitato Regionale, Antonio Batti. L'uomo deve ricevere delle indicazioni su come e dove indirizzare il suo amore ed il suo servizio. Ci dobbiamo lasciar guidare da Gesù che ci dice di intraprendere il cammino di conversione secondo il suo esempio (Gesù viene condotto nel deserto dallo Spirito per essere tentato). Il pomeriggio ci vedeva raccolti intorno alla figura di una carissima sorella in Cristo, Suor Gemma della Comunità delle Beatitudini che rispondeva generosamente al nostro invito.
Ci guidava prima attraverso la catechesi e successivamente attraverso la preghiera, verso un camino di accoglienza del fratello. Man mano che la preghiera entrava in noi arrivavamo a sperimentare il perdono reciproco ottenuto non con i nostri limiti o paure ma con l'amore grande di Gesù che veniva a pregare il Padre dentro di noi.
La gioia del perdono ricevuto e scambiato faceva di quel momento un anticipo della Pasqua di Risurrezione. Suor Gemma spiegava nei particolari il rito della lavanda facendoci partecipi dei sentimenti stessi di Cristo
Gesù si inginocchia, depone le vesti e lava i piedi di chi lo ama e di chi lo tradirà. Depone le vesti lasciando solo la tunica in segno di voler allontanare in quel momento ogni giudizio, ogni condanna, ogni forma di superficialità nei confronti dei fratelli, dei quali nessuno di noi conosce la storia personale. Questo gesto invitava ciascun membro della comunità ad un forte momento di revisione di vita per poter riprendere speditamente il cammino e trovarsi pronto per il passaggio del Risorto. Ciascuno di noi è una parte del popolo di Dio, membro vivo del suo corpo. Siamo quel popolo per il quale Cristo ha dato il suo Sangue prezioso, consapevoli di questa missione: "Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare sé stesso nella carità" (Ef. 4,15-16).

 

RIMINI 2001 - XXIV Convocazione Nazionale
dei Gruppi e delle Comunità del Rinnovamento nello Spirito Santo

La comunità N.S. di Czestochowa ha partecipato anche quest'anno all'ormai consueto raduno che ha visto la partecipazione di trentamila aderenti in rappresentanza del movimento diffuso su tutto il territorio nazionale con oltre 1700 gruppi e comunità e 250.000 persone.
La convocazione, dal tema tratto da Giovanni 2,5, "Fate quello che Gesù vi dirà" si è svolta presso l'Ente Fiera di Rimini nei giorni dal 28 aprile al 1° maggio 2001.
Bisogna ripartire da Cristo, ci è stato più volte detto, ripetendo l'invito del Santo Padre nella lettera al termine del Giubileo. Ciò è possibile riscoprendo soprattutto LA FORZA DELLA PREGHIERA e l'impegno nella NUOVA EVANGELIZZAZIONE, per incendiare il mondo col il fuoco della Pentecoste.

Primo piano del palco alla Fiera

A Rimini abbiamo ritrovato un nostro "vecchio" e caro amico: Padre Natale Merelli che dal 1985 al 1988 ha guidato tre nostri convegni comunitari.
Durante la convocazione sono stati presentati tre progetti concreti del RnS rivolti ai Vescovi italiani:

Foto di gruppo in Fiera

Da segnalare che durante la convocazione si è tenuto un meeting parallelo per mille bambini e ragazzi, con canti, giochi, preghiera e vita comunitaria.
Il convegno è stato per tutti noi un forte momento di comunione, per sentire l'amore dei fratelli e sentirci in sintonia con la Chiesa.
Nel suo messaggio augurale il Santo Padre invocava lo Spirito Santo perché rinnovi i prodigi della Pentecoste, riempia i cuori col fuoco del suo amore e trasformi tutti noi in coraggiosi e gioiosi annunciatori del Vangelo di Gesù Cristo.

Foto di gruppo sulla spiaggia dell'albergo

 

 

LORENA - La santità è possibile

Stendardo dell'Associazione Amici di Lorena

Venerdì 25 maggio 2001 è stato un giorno importante. Qualcuno ricorderà questo giorno come la festa di San Filippo Neri. Qualcun altro lo ricorderà come il giorno in cui nacque Francesco Forgione, meglio conosciuto come Padre Pio da Pietrelcina. Ma visto che parliamo di santi e beati, ecco una ricorrenza speciale per una nostra sorella, Lorena D'Alessandro, morta venti anni fa a soli 16 anni, lasciando a tutti una grande testimonianza di fede e di accettazione della sofferenza. Proprio in questo giorno è iniziato ufficialmente dinanzi a Madre Chiesa il processo di beatificazione.

Sala della Conciliazione - Il Card. Vicario Ruini apre la causa di beatificazione di Lorena

Un pullman è stato organizzato dalla parrocchia ed insieme a tanti altri fratelli abbiamo potuto raggiungere la Sala della Conciliazione del Vicariato dove alla presenza del Cardinal Vicario S.E. Mons. Camillo Ruini si celebrava l'apertura della causa di beatificazione della nostra amata sorella.
E' inutile dire che l'emozione è stata fortissima e le prime parole che ci venivano alla mente erano "ha innalzato gli umili". Sì, quello che poteva sembrare un sogno, una meta irraggiungibile, se Dio lo vorrà si potrà concretizzare in una grande testimonianza che come ha esortato il Cardinale, deve uscire dai confini della parrocchia per estendersi all'intera diocesi, anzi alla Chiesa intera.
Il Cardinale ha avuto parole molto belle per Lorena e ci ha incoraggiato a continuare con grande speranza il cammino intrapreso soprattutto perché la testimonianza di Lorena è importante per i giovani di oggi. Lorena con la sua breve vita vuole oggi gridare ai giovani ed al mondo intero che la santità è possibile, soprattutto se sapremo fare della nostra vita una vita d'amore.
Grazie Lorena per il tuo chiaro e luminoso esempio, intercedi per tutti noi che siamo ancora pellegrini sulla terra, perché possiamo raggiungere quelle mete celesti che hanno contraddistinto la tua vita.

Sala della Conciliazione - Fra i partecipanti la madre, il fratello e la sorella di Lorena

 

 

FORZA VENITE GENTE - Frate Francesco

Nell'anno del Signore 1981 si verificano tre momenti segnati dalla grazia e dalla misericordia del Signore.

  • La giovane Lorena D'Alessandro, catechista della nostra parrocchia, di cui il 25 maggio 2001 la Chiesa ha aperto la causa di beatificazione, nasceva al Cielo. Era il 3 aprile.
  • La commedia musicale Forza Venite Gente della compagnia ufficiale debuttava a Viterbo. Era il 9 ottobre.
  • La Comunità N.S. di Czestochowa del Rinnovamento nello Spirito Santo nasceva in parrocchia. Era il 15 dicembre.
  • Un'immagine di insieme di Forza Venite Gente

    Per celebrare quindi il suo ventennale, ed in occasione della Festa Patronale Parrocchiale, la comunità è stata lieta di rappresentare nuovamente la commedia musicale Forza Venite Gente e di questo ringrazia il parroco ed il comitato festeggiamenti che gliene hanno dato l'opportunità.
    Il musical presenta alcuni momenti della vita del Santo ed in particolare il rapporto con la vita, la morte, la natura, la gente.
    La figura di Pietro di Bernardone, padre di Francesco, diventa ben presto un punto focale dello spettacolo, incarnando in modo estremamente attuale il conflitto padri - figli: con lui prende vita la storia di un padre, del suo tormento interiore e della sua disperazione nel vedere un figlio che, secondo lui, impazzisce.
    Altro personaggio chiave è la "Cenciosa" del paese, attraverso la quale, tra la sua pazzia alternata ad una sorta di saggezza coscienziosa, si riesce ad intravedere la bontà genuina del popolo.
    Come tutti i padri autoritari, Bernardone cerca in ogni modo di riportare Francesco alla ragione, con le sue suppliche e con la durezza. Un padre molto umano, troppo per avere un figlio santo...

    Francesco, i frati, gli alberi e Sorella Provvidenza

    Un uomo che pur sbagliando, fa ciò che crede sia meglio per il figlio, non riuscendo a comprendere come qualcuno possa basare la propria esistenza sull'amore disinteressato... Soprattutto se quel qualcuno è il figlio per il quale, come ogni padre, aveva fatto grandi progetti, e che con il suo comportamento bizzarro, non solo delude le sue speranze ma lo mette a disagio di fronte al paese.
    Infatti "Come fa un padre ad immaginarsi che il figlio diventerà santo, e che le sue mattie non sono di disperazione...".
    Insieme a Bernardone animano la storia e la scena l'amica Chiara, la Povertà, la Provvidenza, il Lupo di Gubbio, la Luna, il Sole, l'Angelo, la Morte, gli Alberi, gli Uccelli e tanti altri personaggi ancora che, fra canti e balli, fantasiose allegorie e colori, accompagnano simbolicamente il percorso alla riscoperta di uno dei personaggi più affascinanti di tutti i tempi: Francesco.
    E' chiedendo quindi la sua intercessione che la comunità ha voluto rappresentare Forza Venite Gente augurando, non solo ai convenuti, un nuovo e sempre attuale momento di gioia, unito a sentimenti, pensieri, emozioni pieni di freschezza e semplicità.

    Chiara e le suore


    Il simbolo dello SHEMÀ ISRAEL